Salta al contenuto principale

I pranzi della domenica. Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/188
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Anna Rita Piazza
Nome e cognome dell'intervistato:
Mariagrazia Pagoto
Anno di nascita dell'intervistato:
1950
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Liceo
Data di registrazione dell'intervista:
21 agosto 2021
Regione:
Sicilia

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1950s 1960s

oggi intervisteremo mia nonna paterna nonna maria grazia e vivremo un percorso lungo i ricordi della sua vita partendo proprio dalla sua infanzia non raccontaci quando sei nata e dove sei nata allora io mi chiamo maria grazia sono nata il 4 agosto del 1950 a partinico che è un paesino in provincia di palermo e disse da palermo 30 km la mia infanzia vissuta quasi tutta lì perché fino alle elementari sono state in questo paese poi le medie mi sono tasti di te lo fate a palermo in quanto ci siamo trasferiti con tutta la famiglia mi racconti un po della tua famiglia e lavoro facevano i tuoi genitori hanno studiato cosa hanno studiato allora la mia famiglia era composta da quattro femmine e un maschio l'unico che lavorava in famiglia era mio padre faceva l'esattore comunale mentre la madre era casalinga una delle mie sorelle si è laureata in giurisprudenza altre non sono arrivati a prendere un titolo di studio si sono fermati mette al corso mentre il mio fratello si è diplomato mi racconti della condizione comunque economica della tua famiglia anche come stavate allora inizialmente si stava abbastanza bene in quanto non ci mancava nulla eravamo una delle famiglie le famiglie più prestigiose del paese quindi diciamo non ci è mancato niente anzi avevamo qualcosa in più degli altri la vita scorreva come allora correva nei paesi molto molto tranquillamente le figlie sempre a casa perché non si facevano mai uscire o accompagnati dai genitori ma io non ho avuto la fortuna mai riuscire con mia madre la quale stava sempre a casa a cucinare sia per noi che per gli altri perché la nostra era una famiglia della lega allargata in quanto siccome mia madre aveva delle sorelle dove mio padre ha accolto questa famiglia quindi era una grande famiglia quindi qualsiasi cosa si faceva si faceva per un minimo di 30 persone siccome mio padre era un tipo a cui piace la mostra la compagnia piaceva molto mangiare di questa povera donna mia madre seguita dalle zie era sempre in cucina che faceva i piatti più prelibati che desiderava mio padre e questi piatti venivano portati a tutti oppure tutti mérimée l'amante a casa nostra finger una bella famiglia allargata dove si stava sempre in compagnia e in allegria però sempre a casa non riusciva a fare diciamo i cinque figli sono diciamo la figlia più piccola ora siamo rimasti soltanto i tre un'altra sorella e un fratello e una più coccolata di tutti chiaramente da questo lato ero molto privilegiata in quanto mentre le p sorelle mia madre è abituato a fare qualche lavoretto sì io ero sempre quella che mela come si diceva scampare scappavo sempre con una scusa qualsiasi e quindi diciamo gingillino di casa però la cosa che rimpiango mosto e non aver avuto vicino l'affetto dei miei in quanto mia madre ripeto stava sempre a casa tutti vado a casa con viva anche se aveva mai avuto perché ripeterà troppi mio padre io non ricordo sempre la mattina sempre in ufficio e nella fattoria e pomeriggio è seduto dire una scheda mia fino all'ora di cena dopo di che mangiava questo povero mondo andava ho letto questa era tutto quello che faceva l'unico ricordo positivo che ho di mio padre per carità nuovo eccellente sotto tutti i punti di vista e che salvo dopo meriggio mio padre riusciva per la spesa e allora io uscivo con papà e allora sera la fermata dal carrozziere commentatore buongiorno cosa desidera poi c'era la fermata dal salumiere che allora non si chiamava sorbier e ma si chiamava salsamentari o mi pare una cosa del genere dopo di che a fine giro ce n'è il gelatino alla figlia e deve se il momento mio prediletto la passeggiatina dopodiché una settimana a casa tranne l'uscita per la scuola questi sono i ricordi e poi in estate l'estate si l'estate noi avevamo una casa in provincia di erice e poi avevamo una campagna e lì c'era una regola ea mio bella ma famoso la campagna mentre le mie sorelle in campagna non ci volevano andare per me invece un divertimento perché la piccolina ricevono del bambino e giocavo aveva messo una regola prima di andare a velici domandare a 20 giorni in campagna senatrice non si andava quindi il luogo delle mie sorelle questo periodo che è il loro problema mangiava era per me era una favola ricordi un po la tua routine della mattina prima di andare a scuola se ricordo bene perché nelle ma stavolta impressa si erano un fatto negativo che positivo in quanto io nei primi anni della mia infanzia non ho avuto un modo molto presente in quanto c'è stato una mia sorella che ha avuto un brutto incidente per cui lo nonno è stato per molti anni o perlomeno non ali non all'inter in a periodi lunghi periodi a milano perché ne sorella subita degli interventi spesso e quindi diciamo che mi ha cresciuto la sorella grande che io allora chiamato mamma e allora la mattina cielo un rito giallo mi lavavo e questa mia sorella di prepara con tazzone di latte che io odiavo e continua dobbiamo adesso è la cosa può bere tutto poi messo il grembiulino mi doveva a pettinare e li guai perché mi doveva fare la coda o le codine perché dovevo ammette il fiocco bianco e non ci tipo come mi tiravano i capelli proprio attirarmi fa perché dovevano essere perfetti un pelo fuori non ci doveva essere e questo è il supplizio di tutte le mattine finché nel se il grembiulino il padrino di nibili la mia brava caterina si andava a scuola accompagnata dalla donna che avevamo a casa quindi diciamo i famosi mal di pancia la sola che ho mai fatte venivano per la utile sapere preparati ne sapremo prima perché mi aspettava questo risveglio meglio sì sì sì ma poi andò scuola abbastanza volentieri anche perché stanno tutto il giorno da solo non frequentando nessuno tranne queste due amiche che avevo dal balcone era un motivo per stare in compagnia con altri bambini poi ti ricordi se per caso ti raccontavano delle favole sia di addormentarsi o comunque sempre questa mia sorella che io ripeto intorno a chiamare chiamato mamma mi metteva al letto che mi raccontava da favola era chiaramente la classica era cappuccetto rosso hai qualche ricordo in particolare fino ai cinque anni per esempio andare a scuola o comunque ti ricordi cosa facevi in alternativa allora io come ricordi proprio della dell'asilo quasi niente non ricordo molto della scuola elementare si traspone lamentare io l'avevo vicino casa non andavo mai da sola mi accompagnavano aveva una mail danto si andava quel periodo si andava tutti con grembiule gold che aveva il grembiule nero col con lettino bianco inamidato e il fiocchetto bianco in testa questo preciso mia madre ci teneva molto all'ordine con con la cartella dentro la cartella avevamo due quaderni una righe e una quadri quale però quadri normali diciamo no piccolini che non era una fantasia come adesso che tu potevi scegliere i personaggi potete una notevole copertine nere e poi c'era la page abbattute e i colori alla mattina ma si arrivava in classe c'era l'appello la mestre chiamavamo appello tu devi alzare il è presente sempre in ordine composta educata questa non e regole primarie pensiamo con la sala con che amando l'alfabeto e poi via via via giornata trascorreva secondo programma aver maestra che si potrebbe dire una suora perché non si parlava d'altro che di religione faceva un italiano sarà sempre il giovane era quasi una sola la cassa che ricorda nella classe piccolina molto numeroso la lamentanti i banchi erano quelli lunghi con il porta calamaio però non aveva mai denti mail il pennino che scrivevamo con inchiostro e c'era soltanto il baco con questi si chiama da un residuo la sito si ma erano proprio vecchi infatti erano spostate in quei banchi fino a 6 bambina si perché non quelli ruby proprio poi c'era la carta ed era pure sempre vecchiotta e la e la romagna la soltanto un insegnante per tutte levatele non c'è come oggi l'insegnante di disegno c'è niente il sabato c'era sempre famoso tema come trascorso la domenica che è stata sempre il tema settimanale poi le varie date che si facevano durante il giorno ma sempre con la religione due belle del mezzo sì c'è un intervallo per la colazione poi c'era l'intervallo per fare un po di ginnastica e allora se andiamo si andava fuori che c'era un piccolo giardino diciamo che ci muovevamo così facevano un po quello che volevamo perché la nostra insegnante era un po vecchiotta poi abbastanza abbastanza robusta per cui non si può avevamo un pochino alzare le mani mi ricordo che allora in prima elementare mai come ora principale che sei scrivere cominciamo con i puntini e se ti lasciavano come compiti fai una delle pagine di conti li fai una 2 basile via stile e si cominciano a fare una pagina di travagli e quindi proprio comprerà pensiamo esatto se non ricordo male vanno un libro soltanto di lettura se non ricordo male forse in quinta elementare avevamo anche il sussidiario però di questo non mi rivolgo proprio al cento per cento ricordo sussidiare però non mi ricordo quando l'abbiamo avuto che parlavo un po di geografia bobba che notizia di storia insomma c'era tutto più tutte le materie c'era qualche notizia e poi al pomeriggio tornavo a casa le 12 attento perché le materie lezione finivano le 12 30 anni a venire una brandina alla scuola tornava a casa un angela si mangiava mi dava una mezz'oretta di tregua dopo di che mi sedevo con una mia sorella della più grande la quale mi faceva fare i compiti e io ho acquisito una brutta abitudine che quando si rialzava mia sorella per andare a bari mi fermavo potevo contenuta prima continuare da sola e questa era una brutta abitudine perché oggi come oggi questo non si fa perché tutti che se le mostre autonome in tutto quasi l'impianto materia preferita per esempio qual era la mia materia preferita [Musica] diciamo era italiana così mi piaceva a matematica mica tanto poi mi piaceva non dovevano fare il ricamo che cominciavano a fare i lavoretti c'è questo lato artistico dalla lato artistico ma ti ricordi se per esempio la classe per le feste veniva de corato se durante l'anno magari c'era qualche qualche cartellone appeso in classe 20 segni che facevano da 80 non c'era l'album 26 mar lo ricorda il segno si faceva sul quaderno per esempio tu facevi il tema e allora dovevi fare sistema per rendere scritto che era andata a fare una passeggiata e allora dove ridisegnarli esso mondiale con gli auguro una bambina bella rappresentazione a scuola in maschera io veramente siccome ripete economicamente stavamo bene i miei genitori andarono a palermo mi comprano dei costumi favolosi e lì c'era un pochino di vite da parte delle mie compagne di scuola perché io ero sempre quella che erano le cose migliorino e questo è successo pure quando ho fatto la prima comunione allora avevo investito tanto questa cosa ti faceva sentire magari un po disagio con le due no io devo dire la verità ci stavo bene però non avevo problemi a fare amicizia con bambine che stavano peggio di me per esempio io avevo due amiche molto con le quali passato tutta la giornata visto che non uscivo quindi quando finivo di fare i compiti o la domenica io passavo le giocate nel balcone in quanto queste ditte che avevano tocco nativo al mio ma è diciamo come cedo era un inferiore in quanto il papà faceva il panettiere emi sony tutto il giorno e che chiamare parlare del più e del meno della scuola oppure giocavamo la signora che vendeva oppure prendevamo le bambole ma tutto dal vostro balcone a balcone diciamo che quindi da bambini comunque tu non avevi proprio questa percezione diciamo che ne rendi conto magari ora da grande era questo lo stanco perché alla fine i bambini non si rendono conto e su questo divario economico le salto è una cosa che gli ricorda che a fine anno si facevano chiamiamoli giochi della gioventù di oggi ma si piaceva un saggio di educazione fisica questo saggio kenyano cos'altro non era saggio era il tuo andare in questo questo giardino e c'erano tutte le classi presenti e ogni giorno per la sento si faceva la prima la seconda oggi faranno questi esercizi ma ci facevano tutti assieme a squadre poi ce la facevamo il salto alla corda facevamo un po di corsa ma innesti fanta longini sempre con delle linee con fino al ginocchio coperto perché devo essere posto e poi c'è la vittoria della medaglia è la classe terza alla classe seconda ogni anno a fine anno c'è da questa gara di chiamiamola di ginnastica quando andavi a scuola la maestra si imponeva in qualche modo comunque utilizzare gli strumenti come la bacchetta esatto non essere la teneva sempre sulla cattedra una placchetta non ha mai usato la bacchetta per battere le mani per batterla sulle mani ma la usava soltanto battendola sulla cattedra per stare buoni per non farci parlare perché se devo passare assolutamente il silenzio perfette composte non ci sono vere e non di tanto utilizzava questa bacchetta poi il momento intervallo nome nell'intervallo ti ricordi che cosa ti portavi per merenda se compagne rino oppure come passate il tempo è quanto era lungo il tempo dell'intervallo allora mi portavo un panierino in vimini che sto dentro questo panierino c'era un bicchiere di tratta che si alzava e si chiudeva col coperchio dopo di che c'era il violino e poi io mi portavo se non ricordo male alle bresciane che si chiamavano curioso evento con pan di spagna mi ricordo preciso ma la cosa che mi ricordo della merenda e anche bambini più poveri questa mentale dilatata dal comune e arrivavano certi pezzi e si chiamano cotognate erano delle marmellate però solide sembrava tipo la saponetta con un con un panino e veniva consegnata ai bambini poveri che non si potevano permettere la merenda quanto rimanevano venivano così il mio da noi non era una grandissima festa perché mangiava una cosa diversa è il rapporto per esempio con preti del dirigente scolastico volerà è molto rigido che la direttrice della mostra rigida e quindi la maestra ci faceva ogni volta che c'era qualche incontro perché non ci vedevamo spesso nella direttrice entrare in classe durante la lezione succedere qualcosa come per esserci quest'incontro e quindi c'è una raccomandazione maestra mi raccomanda come vi comportate salutata da tutti in modo ed eravamo tipo delle marionette tutti uguali tutte la direttrice finalmente facendo sul ruolo di una persona molto rigida molto rigorosa invece un confronto secondo te tra il rapporto che c'era tra i genitori e gli insegnanti quando andavi a scuola tu e ora perché comunque tu da nome da no mai visto un cambiamento sia quando andavo a scuola papa che quando andavamo a scuola noi ma allora io non ricordo mai che i miei genitori sono andati a parlare con l'insegnante forse ancora non esistenti colloquio il cer non mi ricordo non mi ricordo mai almeno più negli anni degli anni che ho frequentato un elementare comunque c'era una grande considererò e dell'ora l'insegnante abitava nel palazzo accanto al mio erano tre sorelle tutte altre sorelle quasi solo diciamo e quindi avevamo rispetto per loro ci salutavamo sempre perché faceva boss è particolare e non rispetto ma più che altro di vicina di casa anche di maestra cioè perché la maestra miei genitori la rispettavano quindi diciamo secondo te la figura dell'insegnante prima aveva una considerazione più alto oppure ancora oggi si riesce ad avere lo diciamo che prima c'era più rispetto per gli insegnanti adesso se tu hai visto un confronto sia la mamma poi da lunga da mamma e poi da nonna la lunga è quello che ti ho detto io adesso da mamma c'erano appunto queste relazioni frequenti che c'erano tra genitori e insegnanti quasi denzil mente c'era un ricevimento in cui tu andavi a parlare con il segnale parliamo erano negli anni 80 perché papale si pesca santo esatto quindi non dico mensilmente vabbè per ogni semestre si integra molte rasi erano molto disponibile nel parlare c'è un collo insomma ci tenevamo abbastanza corrente su come andava che i ragazzi se avevano bisogno di qualche minuto si andavano e vanno abbastanza sul come solo rimandato del e invece recentemente tra quello che senti comunque da noi li polo no no devo dire che le cose come livello sono passati per carità non si faccia di tutta l'erba un fascio perché c'è chi ha rispetto a massimo ancora tutt'ora degli insegnanti ma questo secondo me risale a un'educazione che si è avuta da genitori che poi sono costituiti da dal mare dalle mogli che hanno continuato con i propri figli e quindi si è arrivata a questa piece rai dire un ricordo negativo è un ricordo positivo sempre relativo all'ambito scolastico che può essere comunque in qualsiasi fascia di età il primo che ti viene in mente in qualsiasi fascia di età sempre a livello scolastico per un motivo o ricreativo negativo negativo un rimprovero che è assegnato una figura una brutta figura che sia colpito si può che si è rivolta negativo la scuola tenga quando sono stata accusata di aver evocato un tema nella mia compagna di banco ora dopo 50 anni possiamo dirlo l'avevi copiato questo vuol dire la verità no assolutamente no perché non riuscivo neanche a vedere bene da lontano quindi [Musica] ecco anche volendo non potevo farlo è invece un ricordo positivo ricordo particolarmente ma ce ne sono stati tanti perché ho avuto sempre cena sia a scuola elementare che alle scuole menti che ho avuto la fortuna di trovare delle platee ragazze c'erano delle ragazze che magari si sentivano un pochino più sveglia più svegli e quindi ti volevano scavalcare se tu per esempio andavi interrogate prende v8 loro magari diciamo io prenderò dieci di loro e c'è ancora e c'è ancora oggi si se per restare un po di gelosia è quello andata nega c'era l'altra che diceva ma io vado a ben due materie però ho dei ricordi è abbastanza positivi in tutto tu hai fatto l'esame di quinta elementare si incassato un sistema queste sandro ricordi mi ricordo neanche sera soltanto cosa no cosa c'era la maestra mia e la direttrice e la direttrice si è forse era la direttrice che faceva l'italia perché faceva le domande e mi faceva un po su tutto diciamo italiano manette di siamo vado adesso non molto semplice si faceva un tema si faceva un problema e poi c'era qualche domanda ricordi il passaggio dalle elementari alla scuola media come è stato è stato un passaggio è abbastanza forte in quanto rito dal paese sono andata a vivere città perché come iniziato la prima media a palermo in quanto con la vita video ci siamo trasferiti a palermo quindi il passaggio è stato forte perché palermo pienamente essendo una grossa città c'è un altro modo di vivere c'era un altro modo di vivere come se tuttora e quindi io mi sentivo un pochino a disagio anzi molto a disagio perché le ragazze erano più evolute più io era la classica paesanotta che stava sempre a casa e quindi sono andato il primo anno dal secondo già ricominciare a svegliare un pochino se stesso mi sono lanciata relativamente però per carità se dovessi parlare con la maria grazia di 60 60 di 71 anni no con quella di 65 anni fa zilli diciamo una bambina di 6 7 8 anni e le dovessi chiedere qual è il tuo sogno cosa mi risponderebbe il sogno che aveva sei anni quando li piccolina quando nelle scuole mentali cosa sogna il delitto futuro tutto sempre la passione di una venditrice io giocavo di ricordo ma questo anche quando ero la scuola a scuola mega appartamento di palermo che poi erano essendo in tanti erano appartate che erano due parte 20 uno che non ha letto dove c'è voluta le camere da letto perché essendo cinque figli chiaramente non potevano dormire tutta la camera e ice non siano distanza noi la chiamiamo la camera negli armadi dove c'erano erano proprio tutti e tre rate per primi gli armadi ios passa voli dei pomeriggi avremo gli animali e io facevo la signora che vende vestiti hanno avuto sempre questa infatti questo il futuro poi è stato il mio lavoro che ho fatto per tantissimi anni perché non proprio mi piaceva lo facevo con tanto amore poi dopo le scuole medie che carriera scolastica mescolerete ho fatto quanto quinto ginnasio dopodiché non ho voluto cambiare e ho fatto il magistrale e poi qualcosa che comunque anche durante gli anni del liceo qualche incontro particolare diciamo così cominciano a conoscere i primi ragazzi amore che dura poco chiaramente perché sono amori così tanto dopo che ho finito di studiare sempre restando a palermo perché poi la mia vita è vissuto a palermo per altri per altre volte eugenio soltanto con la vent'anni che siamo qua per altri 20 anni al palermo poi abbiamo cambiato casa se non andate ad abitare in un'altra zona diciamo una zona residenziale a palermo li abitano in un attico un pomeriggio mentre la faccia tocca attico vedo di fronte a casa mia affacciate dunque il colon signore dall'aria un po incuriosito se non avessi a guardare l'uno con l'altro da cosa nasce cosa e poi fatalità allora io studiavo si andava al magistrale ecco giusto questo signore lavorava alle poste e l'ufficio su ogni accanto alla scuola per cui la mattina lui sapeva onorare il buio passato che si faceva trovare sempre davanti uffici posto [Risate] l'ufficio ad un bar dove dipendente colazione e questo bel era di fronte alla palestra della scuola in quel momento solo paesi questa mente andava a prendere il caffè e poi da cosa nasce cosa e come se sì di mostrarvi poco assieme perché andora c'è stata una lunga malattia di mio padre e quindi ci siano le mie sorelle man mano si erano sposati tutti alla famiglia e io nel giro di otto mesi così mi sono sposato con questa persona che studiamo nonno che si chiama che si rema nonno che col quale ho raggiunto il traguardo ben rinuncia guardo bellissimo abbiamo fatto cinque stanno abbiamo festeggiato festeggiato relativamente a causa del copit cinquantesimo anno di matrimonio quindi mi sembra che siano un augurio che io faccio sia le vie di poti che tutte le persone che conosco adesso immaginiamo lo scenario della tua infanzia e quello attuale vivere negli anni sessanta vivere nel 2021 un proprio incontro per ogni periodo secondo te li mette erano parecchio perché per esempio non si poteva uscire da sole mi ricordo parte io da bambino non sarebbero piccola ma io lo vedevo con le mie sorelle le mie sorelle non era andata ernesto di uscire da soli devono essere sempre accompagnate da mio fratello l'unica uscita delle mie sorelle e linee con auguri io era una passeggiata domenicale che si faceva nel corso del paese si andava a messa la mattina e poi si faceva una passeggiata ma sempre accompagnati mai da soli ma mai dai miei genitori perché i miei genitori il gipeto non uscirne male non usciva perché era sempre far meglio fate perché anche la domenica va via a lavorare quindi iphone alla libera mio fratello il quale la molto molto rigido basta che qualcuno stava la sorella che lui subito si è alterato quindicenne era questo rigore molto molto che tu interpreti come un proprio con un contro no diciamo che se vogliamo fare un certo paragone io secondo me dico che si è passato dal troppo sin da un eccesso all'altro perché prima c'è la troppa severità di troppa serenità in tutto tutti a non lo so se era giusto e lo sbagliato per me perché tu non avevi non poteva avere contatto con nessuno di poter relazionare con nessuno tre anni dopo con i parenti di casa con la gente di casa diciamo mentre adesso ai massima libertà fra quello che vuoi con tutti poi dove vuoi senza che ormai non lo so i genitori hanno un ruolo secondo me però perché lo voglio alcuni colori e quindi permette una loro figli di far ciò che vuole ma ripeto se l'educazione e servire con la giusta il genitore ancora si sente e si deve sentire secondo me che quindi diciamo che comunque di fondo la cosa importante è che gli altri ci siamo poi lo cacciano del resto con una base di buon educatore meglio avere una maggiore libertà c'è dubbio perché è una buona educazione sai gestire anziani gesta linee 6 andare con persone giuste sempre strada percorrere sento alle posto poi andare in quale no quindi penso che sia fondamentale all'educazione che si è ricevuta ad oggi come è composta la tua famiglia la mia famiglia ad essa è composta dato papa che si chiama salvo ed all dall'altro fratello che si chiama fabio che più piccolo evidentemente si levano quattro anni anche loro giustamente sono sposate appunto stop a voi avete la bellissima famiglia papà mamma hanno fatto tre figlie tre bellissime tre bellissime bambine che adesso sono tre bellissime ragazze mentre l'altro mio figlio fabio sposato anche lui però ha una bimba sola una bimba di 10 anni anch'essa molto bella non quando eri bambina sai raccontarmi di qualche ovvio qualche passione che avevi sì quando ero bambina diciamo che me l'hanno un po inculcata alle mie sorelle de soprattutto mia sorella la grande questa che mi ha fatto da mamma piccolina perché suonava il pianoforte e allora siccome ripeto stavamo abbastanza bene e mio padre faceva venire una professoressa di pianoforte da palermo due volte la settimana e in particolare private quindi ho cominciato pure io da piccolina e a tal punto che la professoressa mi ha fatto fare un concerto in una scuola con altri ragazzi a quattro mani con con un'altra mia compagna e così ho fatto questo ho studiato questo strumento per diversi anni spulciando un po tra gli album delle foto abbiamo visto qualche foto anche del matrimonio di tua sorella che c'era questo bambino biondo ma sai raccontarvi un pò chi era e sarà un bambino dolcissimo che è poi diventato un ragazzo brevissimo è che purtroppo ha fatto una brutta fine questo è un mio cugino acquisito e precisamente la mimica sarà il commissario di pubblica sicurezza di palermo che è stato ucciso davanti casa tronca stavano uscendo aveva scorta davanti a casa e lo hanno ammazzato la cosa particolare comunque di chi viveva a palermo in quegli anni che con tutti mi hanno detto è che ricordano l'esatto momento in cui hanno appreso la notizia delle singole stragi come quella di borsellino e falcone tu per esempio ti ricordi cosa stavi facendo salini che non certo mi trovavo quando è morto mio nonno stato armeni era in estate se non ricordo male del mese di agosto e noi ci trovavamo in campeggio vicino stavamo tornando dal mare quando mio figlio il g aceto papa salvo ci ha comunicato la notizia che uno appena saputo che le altre stragi e la prima quella di falcone diciamo che me la ricordo per tanti motivi sia per la brutalità della della cosa che per un altro motivo che io ero lì pochi secondi prima che succedesse questo in quanto stavo andando a trovare mia madre sciacca che stava male che si trovava presso mia sorella e quindi quel pomeriggio con un'altra mia sorella avevamo deciso di andare a trovare mamma eravamo appena passati subito dopo sento un boato in giro e ho visto un fumo che vi diciamo che a me è andata abbastanza bene e quella sera a parte quello che è successo quindi siamo rimasti molto sconvolti e io ho ottenuto diverse persone in ansia proprio il mio marito perché non c'erano più in noi arrivati a sciacca non abbiamo io non ho potuto dare mie notizie a mio marito che si trova a palermo perché è rimasto tutto bloccato quindi ma non c'erano già stati dei cellulari i cellulari per cui non potevo assolutamente dare notizie ottenuto molto molti nato perché è successo questione secondo le linee erano probabilmente in passato il tuo intasato c'era tutto bloccato quindi ci siamo sentiti a tarda notte voi quindi questo me lo ricordo per tante volte è stata veramente brutta una cosa mentre quando è morto paolo borsellino era stato sempre l'estate mese di luglio sono ricordo 19 e non è che noi eravamo in ferie famiglia né e allora stavamo salendo nel mare venne incontrano mio figlio il piccolo fabio e citando questa notizia che aveva appena sentito dalla televisione è un bacio finale per chiudere l'intervista ma anche due gioia a me tu puoi fare tutto quello che vuole la tua nonnina ringraziamo nonna maria grazia per il suo tempo per i suoi racconti e per la sua condivisione o quando sei nata e dove sei nata come moria tenente si levano quattro anni anche loro di avere dei genitori

Scarica trascrizione

L’intervista, dalla durata di 38:13 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=b_4yhTwxF4M&t=1910s), si focalizza sulle memorie d’infanzia di Mariagrazia Pagoto. Nata nel 1950 a Partinico, era la quarta e ultima figlia di un esattore comunale; attualmente vive a Brolo, in provincia di Messina. Nella città nativa ha frequentato le scuole elementari; con il trasferimento della famiglia a Palermo nel 1961, ha lì intrapreso le scuole medie (un anno prima della riforma della scuola media unica, avvenuta con la L. 1859/1962) e gli studi secondari. Iscrittasi inizialmente al liceo classico, dopo i due anni di ginnasio si è tuttavia trasferita presso l’Istituto magistrale. Il suo percorso scolastico si è svolto, perciò, tra il 1956 e il 1967. Sono gli anni del centro-sinistra e della cosiddetta fase del “boom economico” che trasformò profondamente il Centro-Nord Italia, lambendo il Sud e le isole per quanto, invece, riguardava i consumi materiali e le modalità di organizzazione della socialità e del tempo libero (Crainz 1996). Sono tuttavia anche gli anni del pre-Sessantotto, quindi della persistenza di una didattica tradizionale e di metodi di relazione e confronto mutuati da quelli della scuola liberale e fascista – al cui interno molti degli insegnanti dell’epoca si erano formati (Galfré 2017).

L’intervistata descrive la sua infanzia come serena, trascorsa in una famiglia allargata e relativamente agiata rispetto a quelle dei suoi conoscenti. Oltre ai genitori, al fratello e alle sorelle maggiori, infatti, trascorrevano molto tempo a casa sua le prozie vedove, che il padre invitava spesso, soprattutto in occasione del pranzo della domenica. A causa tuttavia di un grave incidente occorso a una delle sorelle, la madre fu costretta a restare per lunghi periodi a Milano, presso il cui ospedale la sorella era ricoverata; la videointervistata racconta quindi che crebbe con la sorella più grande, che si era abituata a chiamare “mamma” e da cui sviluppò una forte dipendenza, anche intellettuale. Solita infatti svolgere i compiti con la sorella, ogniqualvolta si assentava l’intervistata si bloccava in quanto, racconta, non sapeva come procedere oltre da sola.

Sostiene di aver frequentato con piacere la scuola elementare femminile, ma non tanto per le discipline insegnate, quanto per l’opportunità di socializzare con le sue coetanee. Descrive l’aula come piccola per il numero di alunne della sua classe; nei banchi, lunghissimi e di legno, potevano sedersi fino a sei persone. Delle attività svolte a scuola rammenta in particolare gli esercizi di pregrafismo che la impegnarono nei primi mesi della prima elementare e che ricorda come estenuanti. Conserva una memoria vaga della maestra, di cui rammenta l’insistenza sulla religione e la presenza, sulla cattedra, di bacchette utilizzate non sulle allieve, ma battute sulla cattedra per richiedere il silenzio. Maggior timore le incuteva la direttrice, descritta come una donna autorevole e severa e con cui, nel corso dell’esame di quinta elementare, le alunne sostenevano l’esame orale. Una consuetudine era la consegna delle merende del Patronato scolastico per le compagne di classe più povere, costituite da pane, marmellata di cotogne e un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo.

In questo contesto, particolarmente problematico risultò il trasferimento da Partinico a Palermo e il primo anno della scuola media. La videointervistata, infatti, sentiva forte il confronto tra la le sue compagne, tutte cittadine, e lei che fino ad allora era cresciuta in un paese di provincia; il disagio, tuttavia, sembra essersi dissolto con la conclusione del primo anno trascorso in città.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

L. Bravi, La televisione educativa in Italia. Un percorso di storia sociale dell'educazione, Roma, Anicia, 2021.

G. Crainz, Storia del miracolo italiano: culture, identità, trasformazioni tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Milano, Donzelli, 1996.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

 

Fonti normative

Legge 31 Dicembre 1962, n. 1859, Istituzione e ordinamento della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

 

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale