© Silvano Zago; Fonte: https://www.archivio-scultura-veronese.org/portfolio-items/gli-spazzi/#prettyPhoto
1917
(a destra della mensola che sorregge il busto)
C. SPAZZI
(sulla stele)
ENRICO SICHER
NATURALISTA
DA LA NATIVA ANAUNIA IRREDENTA
NON INVANO RECATE
A LA PATRIA PIÙ GRANDE
FORZA DI MENTE E DIGNITÀ DI VITA
À DÌ XIV NOVEMBRE MCMXV
INFURIANDO DAL CIELO
L’IMMANE FEROCIA AUSTRIACA
VITTIMA DOLOROSA E SACRA
CADEVA
COLLEGHI DISCEPOLI ESTIMATORI
Nel monumento a Enrico Sicher – che è posto nel chiostro del Liceo Scipione Maffei di Verona – il busto in bronzo di questo insegnante di Scienze naturali si staglia entro una pseudo-nicchia ricavata da una lastra in marmo; questo sfondo marmoreo è coronato da un cartiglio che, trattenuto da foglie di ulivo in bassorilievo, reca la scritta «1917»; sotto il ritratto di questo «naturalista» nato nella Val di Non o «Anaunia», nel Trentino ancora irredento, una stele – attraversata in basso da una fascia di clipei e ravvivata sugli altri tre lati da un serto di rose – ricorda che Sicher cadde a Verona colpito dalla scheggia di una bomba il «14 novembre 1915 infuriando dal cielo l’immane ferocia austriaca»; l’iscrizione – dettata dal prof. Casimiro Adami, conterraneo di «questa vittima dolorosa e sacra» – è a caratteri rilevati in bronzo. A un anno dal luttuoso evento il naturalista Achille Forti accompagnò la proposta di un omaggio monumentale a Sicher con l’offerta di 500 lire. Dopo questo incipit la sottoscrizione fu curata da un comitato diretto da Giacomo Pagan, preside del Liceo veronese, dove il defunto professore, oltre ad aver insegnato, aveva anche ricoperto l’incarico di vicepreside. L’esecuzione dell’opera fu affidata a Carlo Spazzi, fratello di Attilio, anch’egli morto nel bombardamento aereo austriaco di Verona del 14 novembre 1915. A decorrere dall’a.s. 1917-1918 la direzione del Comitato per le onoranze passò ad Antonio Fajani, successore di Pagan alla presidenza del Maffei. L’inaugurazione fu fissata per il 14 novembre 1917, ricorrendo il secondo anniversario della morte di Sicher. Fervevano i preparativi: il monumento era pronto e era in stampa un libro-ricordo intitolato Enrico Sicher. 1915 – 14 novembre – 1917, che conteneva: le illustrazioni del busto del defunto professore; l’epigrafe; la relazione finale del Comitato; i discorsi che sarebbero stati pronunciati nell’occasione inaugurale; gli omaggi dei giornali; gli indirizzi di condoglianza; altre manifestazioni di onoranza; l’albo dei sottoscrittori. Senonché la disfatta di Caporetto determinò il rinvio della cerimonia inaugurale al termine della guerra. L’inaugurazione si tenne infine il 25 maggio 1919; parlarono: il preside Fajani; come oratore ufficiale, Achille Forti, promotore dell’iniziativa monumentale; il già menzionato prof. Adami, autore dell’iscrizione. Forti, la cui orazione si focalizzò sulla figura di Sicher come cultore delle Scienze naturali, rievocò anche i pregi del suo magistero didattico: «Gli allievi sanno come riuscisse a trasfondere con l’efficace parola e persuasiva nuovo interesse ad uno studio molto spesso analitico e monotono come fu la sua materia d’insegnamento. Cercò sempre d’evitare le sterili enumerazioni di caratteri o di nomi, risalendo volentieri alle idee generali e dilungandosi piuttosto su quelle trattazioni sintetiche delle Scienze Naturali che meglio potevano imprimere nelle loro menti dei concetti utili per l’avvenire. […] Mirabile poi il rispetto che sapeva inspirare alla scolaresca pur concedendo la massima famigliarità! Sempre pronto a organizzare la passeggiate, sapeva all’occasione mescolarsi tra i suoi alunni incitandoli a cantare, a giocare, a correre, giovanissimo di corpo come di spirito, elastico di muscoli come di mente, strenuo camminatore come perspicace lavoratore e maestro ascoltato» (Enrico Sicher, 1919, p. 26).
Commemorato
Enrico Sicher nacque il 2 febbraio 1865 a Coredo, in Val di Non o Anaunia, in Trentino. Laureatosi in Scienze naturali, fu assunto nel 1887 come assistente alla cattedra di Zoologia e Anatomia comparata dell’Università di Padova. I suoi studi naturalistici sfociarono in numerose pubblicazioni. Tuttavia la progressione nella carriera accademica fu compromessa da un incidente occorsogli nel ripulire un fucile da caccia: il danno alla vista che ne conseguì gli precluse il lavoro al microscopio. Pur non arrestando la produzione scientifica, fu costretto a dedicarsi all’insegnamento secondario; fu docente: dal 1893 al Liceo Nicola Spedalieri di Catania, al cui museo di Storia naturale, dopo averne curato il riordino, donò una collezione di pesci di profondità; dal 1899 al Liceo Virgilio di Mantova; dal 1905 al Liceo Scipione Maffei di Verona, di cui organizzò e arricchì il gabinetto di Scienze naturali. Nel Liceo veronese tenne anche la carica di vicepreside. Come rappresentante del Comune di Verona, collaborò al Comitato direttivo della Scuola Pratica Provinciale d’Agricoltura Marcantonio Bentegodi di Quinto. Nel biennio scolastico 1910-1912 fu ispettore per i ginnasi, le scuole tecniche e complementari del Circolo di Pavia. Morì nel bombardamento aereo austriaco che colpì la città scaligera il 14 novembre 1915.
- G. Biadego, Enrico Sicher. Parole dette nell’adunanza del 28 novembre 1915, Verona, Stab. Tipo-Lit. G. Franchini, 1915
- Enrico Sicher. 1915 – 14 novembre - 1917, a cura del Comitato per le onoranze, Verona, s.n., 1917
- A. La Terza, M. Tommasi, La guerra nello specchio del Liceo. Il primo conflitto mondiale nell’archivio del Liceo classico Scipione Maffei di Verona, Verona, Scripta, 2014, pp. 119-120
Fonti
- Enrico Sicher. 1915 – 14 novembre - 1917, a cura del Comitato per le onoranze, Verona, s.n., 1917
- G. Modena, La storia e le storie del Liceo dal 1907 al 1986, in F. Butturini (a cura di), Liceo Scipione Maffei. Bicentenario Milleottocentosette-Duemilasette, 2 voll., Verona, Liceo Scipione Maffei, 2007, vol. I, pp. 53-54, 370
- A. La Terza, M. Tommasi, La guerra nello specchio del Liceo. Il primo conflitto mondiale nell’archivio del Liceo classico Scipione Maffei di Verona, Verona, Scripta, 2014, pp. 119-127
- C. Bertoni, Carlo Spazzi, figlio d’arte, per i caduti del Liceo Maffei, in Ead. (a cura di), Eroi e antieroi. La scultura a Verona nell’epoca della Grande Guerra, Verona, Biblioteca Civica di Verona – Associazione Culturale Mario Salazzari, 2017, pp. 63-67