FELTRE
NEL SUO VITTORINO
DELLA FAMIGLIA DEI RAMBALDONI
ALLA ITALIA
LO ESEMPIO DI CHI SAPIENTEMENTE AMMAESTRA
AL RINASCIMENTO DELLA CIVILTÀ
NEL MONDO
IL PRINCIPE DEGLI EDUCATORI
DONAVA
(lato sinistro)
NATO IN FELTRE DEL MCCCLXXVIII
MORÌ IN MANTOVA À II FEBBRAIO MCCCCXLVI
E
DOPO QUATTROCENTO VENTIDUE ANNI
LA PATRIA
CHE NELLA MEMORIA DEGLI INSIGNI ANTENATI
SI RIDESTA E RITEMPRA
AL GRANDE CONCITTADINO
IL XXIII SETTEMBRE MDCCCLXVIII
QUESTO MONUMENTO
ERIGEVA
(lato destro)
IL RICCO STIPENDIO
OFFERTO DAGLI EDUCATI PRINCIPI E PATRIZII
CONVERTITO IN ALIMENTO
E VITA INTELLETTIVA E MORALE DEGLI INDIGENTI
GLI UNI E GLI ALTRI
PER LA VIRTÙ DELLO INGEGNO E DELL’ANIMO
NELLA SCUOLA VITTORINIANA
ACCOMUNATI
RENDE LUI
CHE VISSE E MORÌ POVERO
VENERATO
(lato posteriore)
PADOVA
LA SVEGLIATEZZA E GENEROSITÀ PERTINACE
VENEZIA
LA DOTTA PROBITÀ NEGLI STUDI
MANTOVA
LA MIRABILE FECONDITÀ
DELLE APPLICATE DISCIPLINE
NELLA SUA GIOIOSA
PIÙ CHE MODELLO ALLE MODERNE INSTITUZIONI
PIÙ CHE MAESTRA AI SOMMI EDUCATORI
DI QUESTO SECOLO
AMMIRARONO
Il monumento a Vittorino da Feltre è opera di Costantino Corti: scolpito nel marmo, il Rambaldoni è ritratto in piedi, vestito della toga, le maniche aperte a tromba, in capo una beretta a fascia, la mano destra un po’ sollevata nel gesto di spiegare, la sinistra che tiene socchiuso un libro per mezzo dell’indice infrapposto – come per ritrovare la pagina. Il basamento è in pietra di Viggiù; tutte e quattro le facce sono iscritte: Feltre — che aveva donato all’Italia «lo esempio di chi sapientemente ammaestra al rinascimento della civiltà nel mondo» — eresse il monumento al «suo Vittorino» a «quattrocento ventidue anni» dalla morte; la «scuola vittoriniana», la cosiddetta «Giojosa» o Giocosa di Mantova — che aveva accolto, accanto ai «principi e patrizi», gli «indigenti» — era «più che modello alle moderne istituzioni, più che maestra ai sommi educatori di questo secolo». Programmato per il 23 settembre 1868, lo scoprimento del monumento, a causa dell’incessante pioggia, fu rimandato all’indomani. L’inaugurazione interessò altresì il monumento a un altro feltrino illustre: Panfilo Castaldi (1430 circa - 1487), a cui era rivendicata — attraverso il ricorso a documentazione più tardi ritenuta non probante — la priorità nell’invenzione dei caratteri mobili. La statua del prototipografo, la cui esecuzione era stata parimenti affidata a Corti, fu collocata, nella Piazza Maggiore di Feltre, dirimpetto a quella del «principe degli educatori». Alla cerimonia inaugurale, incaricato di pronunciare il discorso commemorativo dell’educatore-umanista fu il prof. Jacopo Bernardi, che, oltre ad aver compilato le Biografie di Vittorino da Feltre e Panfilo Castaldi, aveva anche dettato le epigrafi di entrambi i monumenti; l’oratore, nello spiegare le ragioni di quella festa commemorativa, commentò che l’omaggio monumentale al Rambaldoni era tributato in un tempo in cui era più urgente la necessità «di quella immagine dolcemente austera e riverita, che ci si appressi ad appalesarne le virtù che occorrono ai veri educatori di un popolo che risorge, e brama alla stabile permanenza del suo risorgimento ritemprarsi […]. E bene sta che in questo elevato punto d’Italia, a piè di quest’alpi [sic], sovra un suolo cresciuto dalle ruine dei barbari invasori […], sta bene che la statua del Principe degli educatori, di Vittorino si aderga: la circostanza non potrebb’essere più opportuna, la voce di Vittorino alla patria nostra in altro momento mai non potrebbe tornare più profittevole di questo» (Bernardi, Vittorino Da Feltre, s.d., p. 2). Nel 1869, su commissione della Municipalità feltrina, venne alle stampe un volume a firma del prof. Antonio Stefano Minotto; lo scritto contiene la descrizione dell'opera di erezione dei monumenti a Vittorino e a Panfilo — dal lancio dell’iniziativa fino all’inaugurazione — e i documenti che in relazione a quell'impresa erano stati prodotti.
Commemorato
Fonti
- Invito d’associazione per erigere un monumento a Vittorino da Feltre, «L’Istitutore», a. X, n. 17-18, settembre 1858, pp. 253-255
- A.B., Corrispondenze dal Piemonte, «Annotatore friulano», a. VI, n. 51, 23 dicembre 1858, pp. 442-443
- Monumento da erigersi a Vittorino da Feltre, «L’Istitutore», a. X, n. 23-24, dicembre 1858, pp. 335-336
- J.F., Di Vittorino da Feltre e del suo monumento, «L’Istitutore», a. X, n. 23-24, dicembre 1858, pp. 347-349
- C. Giussani, Le grandi individualità..., «Rivista friulana: scienze, lettere, arti, industrie, commercio», a. I, n. 2, 9 gennaio 1859, p. 9
- Monumento a Vittorino da Feltre, in Prontuario di notizie scolastiche, fasc. VII, Venezia, Stab. Antonelli Impr., 1866, p. 30
- J. Bernardi, Biografie di Vittorino da Feltre e Panfilo Castaldi del commendatore ab. Jacopo Bernardi, Feltre, Tip. sociale Panfilo Castaldi, 1868
- A.S. Minotto, Monumenti a Vittorino de’ Rambaldoni e Panfilo Castaldi in Feltre, Feltre, Tip. sociale Panfilo Castaldi, 1869
- J. Bernardi, Vittorino Da Feltre. Discorso recitato all’atto dell’inaugurazione dei monumenti, s.l., s.n., s.d.
- D.A. Vecellio, Storia di Feltre in continuazione a quella del p. m. Antonio Cambruzzi, vol. IV, Feltre, Premiata Tip. sociale Paolo Castaldi, 1877, pp. 512-514
- L. Raimondi, Rivendicazione dei caratteri mobili, in Id., Memoria sul Pio Istituto Tipografico di Milano dalla sua fondazione al presente, Milano, Regia Stamperia, 1879, pp. 94-100