Il diario raccoglie alcuni interventi della maestra Oddi Azzanesi, precedentemente pubblicati su alcune riviste in modo autonomo, che riguardano la sua esperienza d’insegnamento presso una scuola elementare di Roma (1938-1939; 1939-1940). La prima parte (Esperienza) riporta l’attività quotidiana della classe; la seconda (Chiarimenti) ha un taglio teorico; la terza (L’espressione), attraverso numerosi passi dei componimenti scritti dagli alunni, è il resoconto dell’anno scolastico per il direttore. In classe, «un alveare: di cui la maestra non è l’ape regina, ma un’umile operaia» (p. 26), Oddi Azzanesi attua in modo personale e originale i principi attivistici di Giorgio Gabrielli, il suo ispettore didattico di riferimento a Roma. In particolare, sono centrali: la preparazione dell’ambiente per stimolare il libero sviluppo degli scolari; la sostituzione delle votazioni scritte con il ragionamento condiviso tra la maestra e gli alunni; il momento dell’autocorrezione come strumento di crescita intellettuale e morale per gli studenti. Tra gli effetti positivi prodotti dal suo metodo, Oddi Azzanesi segnala il forte spirito di collaborazione tra compagni, il loro vivo interesse per gli argomenti trattati in classe e la presa di consapevolezza della loro capacità di autonomia.
