Liberamente ispirato alla vita di Maria Montessori, lo sceneggiato televisivo racconta le più note vicende personali e professionali della pedagogista italiana.
Nel 1892 Montessori (Cortellesi), contro la volontà del padre (Merli) ma appoggiata dalla madre (Lazzarini), si iscrive alla Facoltà di Medicina a Roma. Qui incontra un giovane professore di psichiatria, il collega Giuseppe Ferruccio Montesano (Poggio), che si occupa di recuperare i bambini con disabilità mentale chiusi nei manicomi. Affascinata dal progetto di Montesano, Maria inizia a lavorare con lui. Nel corso della collaborazione tra i due nasce una relazione, che resta però segreta.
Nel 1898 Maria viene invitata al primo Congresso Pedagogico Nazionale di Torino, dove afferma l’educabilità di tutti i bambini, anche quelli relegati nei manicomi. Dopo il Congresso, il Ministro decide di finanziare la Lega nazionale per la protezione dei fanciulli deficienti, nominando direttore Montesano e co-direttore Montessori. Intanto, Maria scopre di essere incinta. Giuseppe le promette di riconoscere il bambino a patto che la nascita resti segreta. Dopo il parto, Maria, lasciata sola da Giuseppe, torna a Roma per continuare il suo lavoro con i bambini frenastenici in vista della preparazione per la licenza elementare. Proprio mentre ottiene il plauso delle istituzioni scolastiche per la brillante prova d’esame dei suoi allievi, Maria scopre l’imminente matrimonio di Giuseppe e l’affidamento del figlio a una famiglia adottiva.
Nel dicembre del 1906, durante un corso tenuto a future maestre, la Montessori conosce l’ingegnere Edoardo Talamo (Bissaca), incaricato di seguire un progetto di risanamento edilizio e sociale. Quest’ultimo affida a Maria l’incarico di aprire un asilo infantile nel quartiere operaio di San Lorenzo a Roma, dove potrà usare il suo metodo con i bambini più disagiati. Aiutata da Anna (Rohrwacher), una delle sue allieve del corso per maestre, Maria avvia nel 1907 la prima Casa dei Bambini, dove dedicherà particolare attenzione ai materiali didattici, agli arredi e all’organizzazione dello spazio a misura di bambino.
La Casa dei Bambini ottiene un successo internazionale, ma la Montessori viene sollevata dall’incarico da Talamo, che teme di essere messo in ombra dalla figura della pedagogista.
Anche nella vita privata, Maria deve affrontare momenti difficili: il trasferimento di Mario in un collegio a Firenze e la morte di sua madre. Quando, nella primavera del 1914, Mario (Lucente) torna a casa, una discussione tra la madre adottiva (Piro) e Maria fa intuire al ragazzo chi sia la sua vera madre. Mario si trasferisce allora a Roma con Maria, la quale chiede e ottiene da Montesano l’affido del figlio, che però verrà presentato a tutti come suo nipote, preferendo non rivelare a nessuno la vera natura del legame tra i due, dal momento che la donna è nubile.
Delusa per lo scarso riconoscimento del suo metodo in Italia, Maria decide di partire, con Anna e Mario, per San Francisco, dove la sua proposta ha maggiore diffusione. Rientrata in Italia, Montessori riceve dal professor Cardi (Tognazzi), ispettore di Mussolini, la proposta di adottare il suo metodo nelle scuole del regime. Maria accetta e avvia anche la progettazione della Regia Scuola Magistrale di Metodo Montessori, finanziata dal governo. All’inizio degli anni Trenta, costretta a formare una classe di docenti scelti solo in base alla fedeltà al fascismo, Montessori sceglie di non scendere a compromessi con il regime; abbandona quindi l’incarico e decide di lasciare l’Italia insieme al figlio Mario.
Fonti
E. Costantini, Cortellesi, eroina da fiction fa rivivere Maria Montessori. L’attrice comica: svolta in TV nei panni di una vera femminista, «Corriere della Sera», 24 giugno 2006, p. 41.
G. Simonelli, Ci salvi chi può. Cronache della Tv italiana dal 2000 a oggi, Cantalupa (TO), Effatà Editrice, 2009, pp. 270-274.