IL XXII GIUGNO DEL MDCCC
EBBE I NATALI
TOMMASO PENDOLA
CONCITTADINO CONFRATELLO DISCEPOLO
DI OTTAVIO G.B. ASSAROTTI DELLE SCUOLE PIE
DEL QUALE CONTINUÒ L’OPERA UMANITARIA
NELLA EDUCAZIONE DEI SORDOMUTI
FONDANDO IN SIENA UN ISTITUTO
CHE DA LUI PRENDE NOME
IL COMUNE
ALL’ILLUSTRE CITTADINO
NEL 1° CENTENARIO DELLA NASCITA
QUESTO RICORDO DECRETAVA
Posta sulla casa dove venne alla luce, la lapide a Tommaso Pendola fu «decretata dal Comune» di Genova per celebrare il «1° centenario della nascita» dell’educatore scolopio; l’epigrafe riferisce che Pendola «continuò l’opera umanitaria» del suo maestro, il «confratello» Ottavio G.B. Assarotti, direttore della Scuola per i Sordomuti di Genova, «fondando in Siena un istituto» di educazione speciale, che dopo la morte gli fu intitolato. Il ricordo marmoreo decretato dall’Amministrazione comunale genovese quale tributo «all’illustre cittadino» fu inaugurato il 24 giugno 1900. Quello stesso giorno all’Istituto Nazionale per i Sordomuti di Genova si tenne una cerimonia commemorativa; a pronunciare il discorso di occasione fu il direttore dell’Istituto, don Silvio Monaci, che definì Pendola «filantropo insigne che […] col Padre Assarotti […] doveva aprire sul principio del secolo che sta per volgere al tramonto l’era della redenzione morale e civile dei sordomuti italiani» (Monaci, Commemorazione del p. Tommaso Pendola, 1900, p. 5).
Commemorato
Fonti
- S. Monaci, Commemorazione del p. Tommaso Pendola tenuta nel R. Istituto Nazionale pei Sordomuti in Genova il giorno 24 di giugno 1900, Siena, Tip. Editrice S. Bernardino, 1900