Il diario contiene appunti del maestro Enrico Gay che, dopo l’esperienza in scuole pluriclassi, passa a insegnare a una classe unica a Luserna San Giovanni. Le pagine mostrano quanto il maestro fosse colpito dalla situazione dei suoi alunni: «9 sono i ripetenti di quarta ma solo 13 su 28 hanno seguito un corso normale, mentre quindici sono nati prima del 1955. La disciplina è un problema molto grave. Ho l’impressione che molte famiglie si disinteressino completamente della scuola e della preparazione che questa può dare ai loro figli. Molti alunni sono con me da 3 anni ma i parenti ancora non li conosco. La preparazione di molti alunni è scarsa» (p. 16). Si trova a dover modificare il programma per adattarlo ai vari gruppi di capacità. Comprende quanto gli alunni si sentano soli, disorientati e per questa ragione in aperta ribellione e lamenta il fatto che «l’opera dell’insegnante non riesca e a far presa, specialmente se la classe è numerosa e perciò fortemente meno adatta a un insegnamento individualizzato» (p. 24).
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Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
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2785-5007
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