Il volume è conservato al MuSEd, coll. St. 3 cod. 4 A2 SO11 n. inv. 000057.
L’illustrazione, in bianco e nero, ritrae un gruppo di otto ragazzi seduti intorno a un grande tavolo. Nella stanza vi è una finestra con grate posta in alto; sulla parete destra è affissa forse una carta geografica. La scuola, come si legge nel testo, «era uno sgabuzzino a pian terreno a ridosso della chiesa: in mezzo era un tavolone con attorno quattro panche, su cui si pigiavano gli scolari; solo ornamento alle pareti un grande Crocifisso e una immagine della Consolata; […] Egli [l’abatino] girava intorno al tavolone con grande serietà, la quale in un adulto sarebbe stata cipiglio, soffermandosi talora ad ammonire questo e quello e levando anche con moto istintivo, senza calarla mai, la insegna del comando, la verga» (p. 34). Nell’immagine l’autorevolezza del giovane maestro appare indubbia: Mussino lo coglie ben compreso nel suo ruolo, un libro nella mano destra, la bacchetta nella sinistra, il mento rivolto verso l’alto con fare sussiegoso. Gli allievi non ne sono intimoriti, ma appaiono impegnati nell’ascolto e nella scrittura.